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> OBIETTIVI DEL CORSO

Il corso si propone di offrire agli studenti un percorso di lettura e riconoscimento del linguaggio costruttivo tradizionale, attraverso il confronto di dati storici, interventi progettuali e cultura materiale. A partire da tale confronto si arriva ad approfondire lo studio sull’architettura regionalista, in particolare, le esperienze italiane e straniere della seconda metà dell’Ottocento e dei primi due decenni del Novecento.

La retrospettiva critica sull’architettura regionalista, codificata dallo storicismo, viene approfondita nei suoi diversi aspetti, allo scopo di comprendere e valutare principi e regole dell’arte di differenti esperienze edilizie. Inoltre, l’analisi delle componenti costruttive e linguistiche, si offre come strumento critico e operativo per il recupero della cultura progettuale legata alla tradizione dei luoghi. Individuare i caratteri costruttivi, tipologici e stilistici di contesti storici “moderni” (interventi di edilizia popolare, quartieri di ampliamento, città di fondazione) permette di riconoscere un ampio patrimonio culturale che conferma nel tempo qualità e durata, oltre a trasmettere una ricca e vitale cultura edilizia.

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> PROGRAMMA DEL CORSO

I CARATTERI COSTRUTTIVI

- La pratica dell’architettura nei manuali e nella letteratura tecnica tra Settecento e Novecento.

- I manuali del recupero: lettura e riconoscimento dei tipi costruttivi (murature e volte - solai e tetti - infissi e pavimenti).

- La materia e il colore nell’architettura storica romana.

IL REGIONALISMO

- Studi, architettura e arti applicate fra teoria e progetto. La mostra etnografica e regionale del 1911 a Roma; l’attività di documentazione dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura, 1890-1927; la tutela del paesaggio e delle bellezze naturali (la legge sulle Bellezze naturali e panoramiche, del 1922, il Convegno di Capri per la bellezza paesistica del 1922, Edwin Cerio e il Regolamento edilizio del comune di Capri, 1917-1921).

- Il problema dell’architettura "rustica" e "colta" (gli studi sull’architettura regionale tra Ottocento e Novecento).

- Il Movimento delle Arts and Crafts e l’esperienza della città-giardino. La pluralità delle interpretazioni e dei metodi in alcuni esempi europei.

ARCHITETTURA E CITTÀ

- L’edilizia cittadina tra teoria e prassi (C. Sitte, C. Buls, J. Stübben).

- Gustavo Giovannoni: la casa come elemento di città. Tipi ed elementi linguistici.

- Diradamento edilizio (il piano per il quartiere Rinascimento; il piano di risanamento per Bergamo Alta) e Decentramento residenziale (San Saba, Ostia Nuova, città-giardino “Aniene" a Montesacro, la borgata-giardino Garbatella, gli interventi dell’Istituto Case Popolari di Roma, le città di fondazione)

- Sono proposti i seguenti temi di approfondimento a scelta dello studente:

- le facciate graffite a Roma nel XV e XVI secolo: disegni di restituzione compositiva dei fronti attraverso l'osservazione diretta, la letteratura materiale, le fonti iconografiche, la cartografia storica, le fonti archivistiche.
- l'edilizia popolare a Roma nella prima metà del Novecento: analisi tipologica, costruttiva e morfologica attraverso rilievi, manuali, letteratura tecnica, ricerche bibliografiche e archivistiche.

Modalità di svolgimento del corso

Il corso di 60 ore (4 cfu), è rivolto agli studenti della laurea magistrale in progettazione architettonica e si articola in lezioni e visite guidate.

Modalità d'esame

L’esame consiste in un colloquio orale (accompagnato da una raccolta di fotografie o rilievi dei tipi costruttivi) in cui lo studente dimostrerà la conoscenza degli argomenti trattati durante il corso e nella presentazione di un tema di approfondimento.

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> BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

- Manuale del Recupero del Comune di Roma, I edizione, a cura di P. Marconi - F. Giovanetti - E. Pallottino, DEI, Roma 1989.

- F. De Cesaris, Gli elementi costruttivi tradizionali, in Restauro architettonico, a cura di G. Carbonara, vol. II, Utet, Torino 1996.

- P. N. Pagliara, Costruire a Roma tra Quattrocento e Cinquecento note su continuità ed innovazione, in M. Ricci, a cura di, Storia dell’architettura come storia delle tecniche costruttive. Esperienze rinascimentali a confronto, Marsilio, Venezia 2007.

- F. R. Stabile, Regionalismo a Roma. Tipi e linguaggi: il caso Garbatella, Editrice Dedalo, Roma 2001.

 

 



> Bibliografia di approfondimento


Generale

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Sui Trattati e Manuali

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> DOCENTE

Francesca Romana Stabile

Nata a Roma nel 1967. Laurea in Architettura presso l’Università di Roma “La Sapienza”. Dal 2002 è ricercatore presso la facoltà di Architettura, dell’Università degli Studi Roma Tre, dove svolge attività didattica nel corso di Teoria e storia del restauro “B”, di Caratteri costruttivi dell’edilizia storica e nel Laboratorio di progettazione del Master internazionale di II livello in Restauro architettonico e recupero della bellezza dei centri storici.

L’attività didattica e di ricerca è riconducibile agli studi sul rapporto tra restauro e storia dell’architettura e si basa sull’insegnamento di Paolo Marconi che vede nella redazione dei Manuali del Recupero una testimonianza linguistica dei modi di costruire regionali.

Ai temi legati alla cultura regionalista dell’architettura fanno riferimento le ricerche sulle esperienze italiane e straniere degli ultimi decenni dell’Ottocento e della prima metà del Novecento, frutto di un ampio dibattito sull’uso e la forma della città.

La ricerca in tale ambito ha portato alla pubblicazione del libro, Regionalismo a Roma: tipi e linguaggi. Il caso Garbatella, (Editrice Dedalo, Roma 2001) e allo studio su uno dei protagonisti della scuola romana, Vincenzo Fasolo (Spalato 1885-Roma 1969), svolto per conto del Museo di Roma-Palazzo Braschi. Tale studio, condotto con Francesco Giovanetti, è stato pubblicato sul “Bollettino dei Musei Comunali di Roma”, con il titolo, Vincenzo Fasolo. Primato del disegno e dell’ambientismo (Gangemi editore, Roma 2005, pp. 129-155).

Nel 2008 ha curato la ristampa anastatica dell’opera di Nicola Cavalieri San Bertolo, Istituzioni di architettura statica e idraulica, voll. I-II, Mantova 1831, (Editrice Dedalo, Roma 2008) accompagnata da un saggio introduttivo e dagli apparati critici. Il testo del Cavalieri, per la vastità dei temi trattati e la chiarezza espositiva, rappresenta al meglio quella cultura politecnica capace di integrare tradizione antica, nuove acquisizioni tecnico-scientifiche e progressi produttivi.

contatti: stabile@uniroma3.it


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> ORARI DEL CORSO 

Martedì 10.30 - 12.30
Aula Teatrino (Facoltà di Madonna dei Monti)
Venerdì 8.30 - 12.30
Aula Teatrino (Facoltà di Madonna dei Monti)

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> AVVISI

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> MATERIALE DIDATTICO

LEZIONI

- La pratica dell’architettura: manuali e letteratura tecnica tra Settecento e Novecento

- Manuali

La pratica dell'architettura nei manuali del recupero

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La pratica dell'architettura nei manuali storici

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- Tipi costruttivi

Murature e volte

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Tetti e solai

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Porte e finestre

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Pavimenti

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I rivestimenti e il colore a Roma

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Facciate graffite - Firenze

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Facciate graffite - Roma

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- L’architettura regionalista: studi, progetti e costruzioni, dal revival Medioevale al Modernismo

Il progetto e il costruito reale. La pluralità delle interpretazioni: alcuni esempi in Europa

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Regionalismo in Italia e in Europa tra il XIX e il XX sec.: rilievi, studi e tutela.

PARTE 1 - scarica il file PARTE 2 - scarica il file

L'esperienza delle città-giardino

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- Architettura e città: Gustavo Giovannoni, diradamento edilizio e decentramento residenziale

Gustavo Giovannoni: la casa come elemento di città. Tipi ed elementi linguistici.

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APPROFONDIMENTI

- Da vedere

Andrea Palladio

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Architettura e Arti Decorative

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Architettura Picta

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Gian Battista Piranesi

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Gianfranco Caniggia

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L'Arte Moderna del fabbricare

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- Da leggere

A. Forcellino - Intonaci e coloriture nel 500 e 600

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A. Guiglia Guidobaldi - Pavimenti cosmateschi

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E. Pallottino - Colori di roma

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F. Giovanetti - Uniformazione e varietà nei modelli cromatici nell'edilizia storica romana

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G. Caniggia - Permanenze e mutazioni nel tipo edilizio e nei tessuti a Roma

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G. Caniggia - Strutture dello spazio antropico

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Intonaci e rivestimenti

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M. L. Gualandi - I modi del costruire

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P. Marconi - Architettura e tradizione nel 900 a Roma

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> VISITE




> itinerario

San Saba

È il primo «quartiere» costruito dall’Istituto Case Popolari di Roma, progettato da Quadrio Pirani con la collaborazione di Giovanni Bellucci. Viene progettato, tra il 1906 e il 1923, attraverso l’evoluzione di tipi edilizi differenziati per densità abitativa. L’intervento assume una definizione unitaria, sia per gli aspetti linguistici (grazie all’uso del laterizio), sia per l’articolazione tra i diversi tipi edilizi che seguono la morfologia del terreno. Il primo nucleo, costruito alle spalle della medievale chiesa di San Saba, si sviluppa con case unifamiliari a due piani, singole o aggregate a schiera, tutte arretrate rispetto alla strada e con ingressi e giardini indipendenti. I successivi interventi sono caratterizzati dalla composizione di edifici in linea, a corte aperta. Il completamento del quartiere prevede anche la realizzazione di spazi di servizio pubblico tra i quali la scuola, un ambulatorio, una sala per riunioni e i bagni pubblici.




> itinerario
> immagini

Villa Medici
La storia del complesso è segnata dalla trasformazione dell’edificio dei Crescenzi, completamente rinnovato, nel 1564-75, da Nanni di Baccio Bigio e Annibale Lippi, per il cardinale Giovanni Ricci da Montepulciano. In seguito all’acquisto da parte del cardinale Ferdinando de’ Medici, nel 1576, la villa subisce modifiche e ampliamenti, tra i quali la galleria delle statue e la definizione del prospetto sul giardino. Questo fronte, attribuito a Bartolomeo Ammannati, si caratterizza per il ricco e raffinato rivestimento che comprende bassorilievi in stucco (di marmo e di travertino), statue e festoni (alcuni provenienti dall’Ara Pacis Augustae). Tra gli elementi costruttivi che caratterizzano l’edificio ricordiamo la cisterna romana, la “finta” volta del salone, i pavimenti (interni ed esterni), i solai in legno, le due scale circolari con gradini a sbalzo e il consolidamento seicentesco, riconoscibile dalla fodera in laterizio che distingue il basamento della facciata verso la città. Villa Medici dal 1804 è sede dell’Accademia di Francia.




> itinerario

Garbatella
La Garbatella realizzata tra il 1920 e il 1929, si inserisce nel quadro degli interventi dell’Istituto per le Case Popolari di Roma e costituisce uno dei più estesi e rappresentativi progetti di espansione residenziale, occupando una superficie complessiva di 26 ettari divisi in 62 lotti. L’area si colloca a ridosso di una delle direttrici di sviluppo della città: la via Ostiense, asse della zona industriale di Roma. L’obiettivo dell’I.C.P. è quello di costruire un quartiere “dimostrativo”, capace di suggerire, sperimentandola, una città nuova: nei tracciati e nelle sezioni stradali (aderenti alla configurazione altimetrica del terreno), nella variazione dei tipi e nel disegno delle facciate, negli spazi pubblici e di pertinenza privata. In particolare, il disegno dei prospetti diviene il veicolo di una ricerca stilistica accompagnata ad una tecnica legata alla lavorazione artigianale dei materiali. Tra i progettisti ricordiamo: Gustavo Giovannoni, Innocenzo Sabbatini, Plinio Marconi, Carlo Palmerini, Giovan Battista Trotta, Pietro Sforza.




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> ISCRITTI

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